Il monastero, trasformato nel 1845 in sede dell’Archivio Generale del Regno, è uno dei più grandi e ricchi istituti religiosi di Napoli. Oltre al grande chiostro in marmo costruito nel XVI secolo sono stati restaurati i dipinti murali seicenteschi della sala catasti. Gli affreschi seicenteschi di Belisario Corenzio alle pareti raffigurano scene dei miracoli di Gesù. Erano andati perduti perché coperti nella metà dell’ 800 dalle grandi scaffalature lignee dell’ Archivio di Stato. Sulla volta sono raffigurate parabole, figure allegoriche e scene del Vangelo dipinte a fresco e a secco.
Il restauro dei marmi esterni e dei dipinti interni si è svolto contemporaneamente. I dipinti delle pareti sono stati liberati dalle scaffalature, riportati alla luce e restaurati, mentre quelli della volta, liberati da un ingiallimento causato da un protettivo alterato, che offuscava le cromie originali. Le fasi di consolidamento, stuccatura e ritocco hanno contribuito a ridonare giustizia questi raffinati dipinti.
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