L’intervento ha interessato i bassorilievi in gesso del XVIII secolo, chiamati “La speranza”, ”Figli di Alcinoo” e “Socrate che beve la cicuta”. Queste opere, scolpite da Antonio Canova tra il 1787 ed il 1792, rimasero allo stadio del gesso e non vennero mai scolpite in marmo né in bronzo.
Lo stato conservativo era in condizioni critiche e presentava numerosi rimaneggiamenti introdotti da precedenti interventi. L’obiettivo primario del nostro restauro è stato quello di effettuare il minimo intervento partendo da un controllo della struttura dei manufatti, per poi eseguire una pulitura delicata e rispettosa delle superfici rimuovendo le sostanze patogene e mantenendo l’integrità dell’originale. L’integrazione materica e pittorica hanno poi restituito leggibilità e fruibilità completa a questi candidi capolavori.
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